oristano meloni classe

IIS – Don Deodato Meloni – Oristano


“Siamo in piena emergenza! La crisi è profonda e nessuno ci aiuta! Ci dicono solo che non ci sono soldi. Se va così, questo posto è morto!”. Non stiamo parlando del Covid ma di discorsi che in Sardegna si fanno da prima che noi nascessimo. La domanda è: Ma siamo davvero messi così male?

Noi siamo gli studenti dell’istituto alberghiero Don Deodato Meloni della città di Oristano, e proveniamo da 9 comuni diversi. Facciamo parte della rete dei laboratori. Un progetto che coinvolge 7 scuole dell’isola per permettere anche a noi giovani di fare la nostra parte, affrontando i problemi e trovando le soluzioni per le nostre comunità!

Per farlo, abbiamo analizzato il territorio, partendo dalla base: la demografia. Nel corso degli ultimi 20 anni la popolazione è diminuita del 6%, passando dai circa 56 mila del 2002 ai 52.500 di oggi. Ci sono tuttavia tre comuni che hanno perso molti abitanti, ovvero Baressa, Laconi e San Gavino Monreale, con riduzioni tra il 25 e il 30%. Senza i cittadini di origini straniere, aumentati del 340%, il dato sarebbe ancora più critico. Non è tutto: oltre a spopolarci, stiamo anche invecchiando. Ad oggi noi giovani sotto i 15 anni siamo diminuiti del 33% mentre gli over 64 sono aumentati del 82%

Di fronte a questi dati, tutto sembra perduto. Eppure, oggi abbiamo un’opportunità: sfruttare realmente i fondi europei. Nel corso degli ultimi due cicli di programmazione, tra il 2007 e il 2020, il nostro territorio ha ricevuto 263 milioni di €. Di questi la maggior parte sono stati destinati per realizzazione di infrastrutture per ambiente, trasporti e occupazione. Alla fine però siamo riusciti a spendere solo 106 milioni ovvero il 40%. In realtà però, guardando agli ultimi 7 anni, ne abbiamo speso molti meno.

Più che la mancanza di soldi, il nostro problema è la scarsità di informazioni precise e proposte concrete. Per questo, dobbiamo riniziare a progettare. Noi siamo la terra della Sartiglia e tradizioni millenarie, della bottarga e della vernaccia, della cultura della pesca, del vino, dell’ippica e della ceramica, di spiaggie e meravigliose riserve naturali, e da qui dobbiamo ripartire. Ma non basta: lavoro, equità, sostenibilità sono solo alcuni degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

Le soluzioni dell’Hackaton

Il progetto si è concluso con un Hackaton di tre giornate in collaborazione con WAYouth, il quale ha coinvolto tutte le sette scuole e gli istituti secondari di primo grado. Dato un budget di 2 milioni di euro i diversi gruppi di lavoro territoriale si sono immedisemati in amministrazioni pubbliche per produrre delle policy card, ovvero delle proposte di riqualificazione per le proprie comunità volte a contrastare il fenomeno dello spopolamento